Opere
Produzioni 2025
Associazione “Il Merletto di Chioggia”
in collaborazione con lo
Stan VanDerBeek Archive.
Dirige Gabriele Vianelli.
(2025)
Il risultato è una sonorizzazione di comunità del capolavoro “Poemfield 7 — Peace” di Stan VanDerBeek (1927—1984). Una delle tradizioni identitarie di Chioggia entra così in dialogo sensoriale con un capolavoro di videoarte, a sua volta influenzato dai ricami a cui Stan VanDerBeek è stato esposto durante la sua crescita. La collaborazione con l’archivio Stan VanDerBeek ha evidenziato questo legame, riportando ‘a casa’ la sua opera.
ABBAS ZAHEDI & SONAI
Na Barca Che Sogne
(2025)
Per oltre 3 anni il collettivo SONAI, ha raccolto frammenti verbali, esperienze vissute, modi di dire, motti, storie dalla comunità della pesca di Chioggia per intrecciarle in una narrazione audiovisiva diretta dall’artista Abbas Zahedi, attualmente esposto alla Tate Modern di Londra. Completa l’opera l'interpretazione sonora di Hugo Mir-Valette, sound artist marsigliese regolarmente presente a Chioggia.
Il risultato è un’opera video collaborativa che dà spazio al sentire di chi vive il mare e non può che confrontarsi con la sua imprevedibilità costante. Prodotta grazie al sostegno di British Council.
SONAI è una piattaforma collettiva che include artisti e decine di pescatori chioggiotti e operatori della filiera ittica.
HUGO MIR-VALETTE & SONAI
Barca Infinitæ
(2025)
“In quest'opera, ogni partecipante diventa un vascello sonoro che porta con sé il proprio frammento del viaggio attraverso le acque.
Ogni visitatore partecipa attivamente al paesaggio sonoro, disturbando la linea del tempo e generando infinite sinergie possibili.
Il telefono, che spesso agisce come come un dispositivo d'ascolto non autorizzato che carpisce informazioni private, diventa un partecipante attivo nella storia sonora, per creare una cerimonia adattata alle narrazioni locali.” — Hugo Mir-Valette
5 PESCHERECCHI E AZIENDE DELLA FILIERA ITTICA
20 ATTIVITÀ COMMERCIALI CHIOGGIOTTE
(2025)
Tre dei premi più ambiti sono stati infatti workshop tenuti da pescatori, che hanno permesso ai vincitori di acquisire prospettive, intuizioni e abilità grazie alla relazione diretta con pescatori e armatori.
La gran parte degli altri premi, inoltre, sono stati offerti in quantità sufficienti per un equipaggio intero o sono stati scelti perchè desiderabili per chi vive la vita in mare, offrendo così un’occasione per sperimentare la vita da un angolo prossimo a quello dei pescatori o per organizzare uno scambio diretto con loro.
Opere 2025
Die Jagd / La caccia
(1992/1997)
La performance ironizza sulla distanza tra il cibo e chi lo acquista: la cassiera rimane del tutto indifferente ai "trofei" della sua "caccia all'affare", li scansiona con le frecce ancora conficcate. Deve pagare come tutti gli altri. Nell'industria del pesce la riflessione sulla distanza tra cacciatore e preda, tra chi produce il cibo e chi lo consuma, risuona diversamente.
La performance di Jankowski svela l'assurdità di un mondo dove "andare a caccia" significa spingere un carrello tra scaffali climatizzati, dove l'unica abilità richiesta è saper usare una carta di credito.
Selezionato da Lele Buonerba e Gabriel Hensche
Untitled (burned rubber on asphalt, 2018)
Senza titolo — gomma bruciata sul’asfalto, 2018)
(2019)
Sono belle? Sono brutte? Chi si nasconde dietro questi atti inspiegabili?
Il documentario di Tinja Ruusuvuori viene presentato per la prima volta in Italia, dopo aver vinto l'Uusi Aalto Award ed aver raccolto il favore di pubblico e critica al International Film Festival Internazionale di Cinema di Tromsø (Norvegia) e il Festival di Corti di Bruxelles (Belgio).
13 essential rules to understanding the world
13 regole essenziali per capire il mondo
(2011)
Basim Magdy è un artista egiziano che da sempre riflette sul fallimento delle società e dei sistemi, mescolando nostalgia, futurismo e critica sociale. Madgy utilizza una tecnica visiva unica: la "fermentazione" della pellicola (in Coca Cola o aceto) che trasforma materiali domestici in strumenti artistici e, in questo caso, tulipani in testimoni poetici di una perdita di speranza così profonda che stranamente risulta liberatoria.
Selezionato da Camilla Zennaro
A dream called Macba, Moca, Moma, etc.
Un sogno chiamato Macba, Moca, Moma, etc.
(2010)
Questa è la prospettiva dell'opera del duo Denicolai e Provoost già protagonista del Padiglione Belgio alla Biennale di Venezia 2024, che osserva la realtà della pesca a strascico attraverso i suoni dei cartoni animati, rompendo la narrativa classica dei documentari e aprendo alle spettatrici uno spazio di riflessione libero su temi come capacità degli umani di abituarsi a qualsiasi cosa, la possibilità di una doppia vita che il mare offre alle persone, e la complicità fraterna che si sviluppa in barca.
Partendo dalla produzione di "sacchetti" di pesce non destinato alla vendita — che anche a Chioggia segnalano legami di affetto e sistemi importanti di scambio tra persone — il duo italo-belga riesce a dar spazio a una lettura ironica e critica non solo sull’industria della pesca, ma sull'industria dell'arte stessa, chiusa nei suoi termini incomprensibili, i suoi musei dai nomi impronunciabili, e le schiere di artisti che ogni inverno decidono di lavorare sui pescherecci per sostenere economicamente la loro pratica.
Selezionato da Camilla Zennaro
The death of tomorrow
La morte del domani
(2021)
Questo attaccamento a una dimensione fisica viene a volte presentato come un ostacolo o addirittura deriso dai più.
Si tratta tuttavia di una dimensione sempre meno possibile nella società della terraferma che svela prospettive preziose.
L'opera di biarritzzz — artista brasiliana che per la seconda volta partecipa a Bogiaisso - realizzata insieme a Glor1a parla a chiunque viva sospeso tra mondo fisico e digitale, tra la concretezza del lavoro manuale e l'infinità virtuale dei social media.
Ci offre una distopia prevedibile che suona come una ninnananna per corpi addormentati mentre vivono arenati in un mondo digitale.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa e Cairo Clarke
Isthmus ancient river
Isthmus fiume ancestrale
(2025)
L'Ancestor Simulation attraversa secoli di adattamento, incontra templi nati da scorie radioattive, testimonia resistenze, fino ad arrivare al nostro presente: una diga nel fiume— il momento in cui il flusso si è interrotto.
L'opera trasforma lo spettatore in antenato, costretto a vedere attraverso gli occhi di chi dovrà vivere nelle conseguenze delle nostre scelte. Ogni violenza ambientale di oggi diventa eredità tossica per chi verrà.
Selezionato da Cairo Clarke
Gold Coast
Costa d’oro
(2025)
"Gold Coast" mostra invece la prospettiva opposta — quella di chi guarda e desidera — ma senza nascondere l'ambiguità di questo sguardo che trasforma lo spazio pubblico in vetrina privata.
Nell'opera di Hensche, artista emergente tedesco di origine siriana che da sempre lavora creando "giochi collettivi" per destabilizzare i codici sociali, la telecamera scivola lenta davanti alle ricche ville della Gold Coast di Zurigo, trasformando lo spettatore in un turista acquatico che spia dietro cancelli e giardini perfetti.
Wolf mouth
Bocca di lupo
(2022)
"Bocca di lupo" è anche il nome di un nodo nautico che più tira più tiene. L'opera gioca su questa doppia natura: i nodi come legami di affetto tra persone separate nel tempo, i nodi come tecniche di sopravvivenza in mare.
biarritzzz si chiede se più gli antenati si allontanano nel tempo, più forte diventi il legame che ci unisce a loro. Come le corde di una rete da pesca: più si allarga la distanza tra i punti, più salda diventa la struttura.
Una riflessione sui legami invisibili che tengono insieme le comunità, specialmente là dove basta un nodo sbagliato per perdere tutto.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa e Cairo Clarke
Laika
(2011)
Laika prende il nome dalla cagnetta mandata nello spazio dall'Unione Sovietica nel 1957, sapendo già che non sarebbe mai tornata. Un tributo agli animali usati come cavie per testare quello che poi gli umani avrebbero fatto.
L'opera esplora come alcuni esseri diventino ombra di altri, come alcune vite vengano usate per illuminare strade che altri percorreranno. Come i pesci senza valore commerciale—pesce luna, tartarughe marine—ributtati in mare da morti, vittime collaterali invisibili ma sempre presenti.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa
Le Soulèvement des Cariatides
La rivolta delle Cariatidi
(2021)
Magali Dougoud trasforma le statue decorative in forze rivoluzionarie. L'artista esplora il “divenire-oceanico”, l'idea che l'acqua possa diventare strumento di ribellione.
Nella Fontaine Wallace di Parigi, le voci si moltiplicano in una cacofonia acquatica dove ogni goccia porta un racconto, ogni zampillo una protesta. Come se l'acqua contenuta da secoli in forme prestabilite trovasse finalmente il modo di straripare.
Anche le leggi sull'acqua calate dall'alto poggiano sull'obbedienza di chi lavora in mare. Ma al contrario delle cariatidi del video, i pescatori sviluppano una danza silenziosa per svincolarsi: nomi dialettali, modi alternativi di usare le tecnologie, orari, movimenti, parole in codice—abitudini che proteggono l'autonomia di chi si trova a diretto contatto col mare ogni giorno.
Selezionato da Filmexplorer.ch, Fabienne Liptay e Giuseppe Di Salvatore
The devil in the detail
Il diavolo nei dettagli
(2018)
Wang Yuyan—che torna a Bogiaisso per la seconda volta—estrae dalle pellicole horror il gesto più universale e lo trasforma in ossessione pura.
Nessun mostro, nessun sangue, nessuna storia. Solo mani che ripetono movimenti elementari, staccate dal loro contesto originale. Come se l'artista avesse estratto l'essenza fisica della paura: la tensione che si accumula nelle dita, la presa che si irrigidisce, il gesto che tradisce quello che il volto cerca di nascondere.
La ripetizione ossessiva, guidata dalla "Clapping Music" di Steve Reich, trasforma le immagini in esperienza viscerale. A forza di ripetere gli stessi movimenti—stringere, rilasciare, afferrare—le mani diventano strumenti ipnotici che rivelano quanto sia sottile il confine tra controllo e perdita di controllo.
Anche le mani dei pescatori e di chi li aiuta sono un archivio di tecniche assorbite, di tempo dedicato a "non perdere la mano".
Quando sai creare o riparare una rete, parli la lingua universale dei pescatori. Quando abbandoni la pratica e dimentichi la tecnica, è come perdere l'uso della parola. E a molti tutto questo, sotto sotto, fa paura.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa
In the round
Da ogni angolo
(2019)
Maybelle Peters crea un'animazione che cattura il processo di adattamento automatico al movimento—quello che succede quando sei su una barca in mezzo al mare e devi lavorare.
Tre livelli di movimento si sovrappongono: le onde, i cilindri, e i punti che si muovono sui cilindri. Come mare, barca e pescatori. Oppure come barca, pescatori e pesci. L'artista lascia aperte le interpretazioni, usando una CGI volutamente né troppo realistica né troppo astratta.
Il video si sofferma sui momenti in cui ti rendi conto che più tempi e più spazi coesistono. In mare aperto sei in un non-spazio, dove il tempo e lo spazio non combaciano più—parte integrante dello stremo che stanca i pescatori che stanno fuori 24, 36, 48 ore di fila.
Peters esplora come i corpi si adattino automaticamente a movimenti che in realtà sono appresi. Il mare come scuola di equilibri instabili.
in collaborazione con Otniel Tasman
Mirroring Lengger Gallo-gallina
(2024)
Elyla, assieme a Onil Tasman, trasforma il combattimento tra galli in storia d'amore e resistenza.
In Nicaragua i combattimenti tra galli sono violentissimi: animali con arpioni dietro le zampe che lottano fino alla morte. Quando perdono il loro gallo, i padroni si abbracciano e piangono come fosse un sacrificio. Elyla da anni prende i galli moribondi e li accompagna verso la morte in un rituale di pulizia spirituale—un modo per riconoscere la morte, attraversarla.
Ricorda l'esperienza della prima calata sulla poppa di un peschereccio—il rumore, l'odore, la morte di una sogliola che diventa l'inizio della sua seconda vita. Forse non ci si abitua mai fino in fondo, e ogni giorno infatti qualche pescatore getta in mare di nascosto un folpo o un cagnoletto, per fare una grazia o soltanto per riequilibrare la sorte.
Selezionato da Ilaria Conti
City of ghosts
La città degli spettri
(2022)
Tuan Andrew Nguyen ci guida attraverso questo cimitero monumentale nato spontaneamente alla fine degli anni '90., che si estende e si insinua tra le case di un villaggio di pescatori.
Thành Phố Ma è stata costruita soprattutto da chi è fuggito dal Vietnam via mare, boat people che hanno investito centinaia di migliaia di dollari per una tomba nel loro luogo d'origine, rendendo la memoria un'architettura.
Due spettri si muovono attraverso questi monumenti, le loro assenze diventano portali che ci conducono nei labirinti della necropoli.
Un cimitero su un'isola, dove ogni tomba racconta una storia di partenza e di ritorno.
Anche i fantasmi hanno bisogno di una casa.
La morte come ultimo spazio dove rivendicare un'identità.
Selezionato da Cairo Clarke e Giulia Menegale
Imbolc
Il giorno di San Brigida
(2022)
Il primo febbraio è Imbolc, l'antica festa celtica che segna l'inizio della primavera quando tutto sembra ancora congelato.
Joseph June Bond crea un'ode a tutte le sostanze organiche che dal primo febbraio cominciano a sciogliersi, a uscire dall'ibernazione. “Take us in your belly, you who see at night”—il video sussurra parole che evocano corpi fluidi, liquidi corporei, archivi di rituali ibridi. Bond esplora l'attrazione sensuale verso gli elementi della natura attraverso cicli di rinascita che iniziano sottoterra, invisibili.
“A grave, a seed” —ogni morte contiene già la prossima vita, ogni decomposizione è fertilizzante per quello che verrà.
Come le tradizioni celtiche che accendevano fuochi di purificazione per richiamare la primavera, l'opera celebra quella fiducia necessaria quando non si vede nulla, quando si deve credere nei processi invisibili.
Come i pescatori che d'inverno gettano le reti nell'acqua scura senza vedere cosa c'è sotto, fidandosi che qualcosa emergerà. L'inverno richiede questo atto di fede: credere nella vita che fermenta nel buio.
Selezionato da Cairo Clarke
Vandets stemmer / Voices of water
Le voci dell’acqua
(2024)
Donne che hanno sviluppato legami identitari con specchi d'acqua—mari o laghi—relazioni che durano anni e che cambiano il loro modo di stare al mondo. Da queste relazioni trasformative con l'acqua emerge però anche una contraddizione: più entri in dialogo con l'acqua, più senti la tragedia del mare che ogni giorno muore un po' di più sotto i colpi dell'attività umana.
Spesso i pescatori riferiscono il loro senso di impotenza di fronte alla distruzione della laguna e del mare, aggravata dall’assenza di comunicazione diretta e costante tra la conoscenza “situata” e quella “ufficiale”, a differenza di quanto avveniva ad esempio con la Repubblica di Venezia, che considerava la Laguna un bene comune e assieme ai pescatori emanava le “mariegole” per proteggerla.
Selezionato da Zöe De Luca Legge
Ambergris - Swallowing
Ambergris - Inghiottire
(2023)
Gabriella Hirst—artista australiano-tedesca—rovescia questa narrativa ancestrale partendo dalla sua esperienza personale. Durante la pandemia, bloccata a Byron Bay, inizia a osservare la migrazione delle balene. Per vederle col binocolo devi trattenere il respiro perché fanno apparizioni brevissime. Trattieni il respiro per guardarle quanto loro lo trattengono sott'acqua. Una connessione peculiare che diventa il cuore dell'opera.
"Swallowing" esplora in modo liberatorio i miti di uomini inghiottiti dalle balene attraverso un loop serrato di immagini e suoni dell'archivio Wellcome Collection.
Ma Hirst ribalta tutto: dopo aver mostrato gli eroi che escono dalle pance delle balene, finisce per inghiottire lei stessa il video, la telecamera. Un ciclo infinito di chi mangia cosa e cosa mangia chi, dove è la donna ad avere l'ultima parola.
Selezionato da Cairo Clarke
Lightning dance
La danza dei fulmini
(2018)
I loro corpi fradici vibrano con la musica dancehall a bassa frequenza mentre i movimenti echeggiano l'oscillazione dei tergicristalli delle auto che passano. Un lampo illumina l'atmosfera surreale.
Cecilia Bengolea è affascinata dall'umidità e dalla sua capacità di sciogliere i corpi nei loro movimenti, che si crede abbiano poteri curativi e amplificatori del sé.
“Lightning Dance” esplora il ruolo della danza di strada sociale e della cultura popolare, e la relazione tra corpi individuali e collettivi con la natura. L'acqua in forma di pioggia e di umidità agisce come veicolo per dissolvere i confini tra corpo e mondo.
Il corpo dei pescatori come archivio di movimenti delle braccia, delle gambe e delle mani.
Quando descrivono tipi di motore o tipi di guasti, i motoristi usano movimenti del corpo fluidi o interrotti, armonici o faticosi.
Sembra esserci una mossa del corpo per ogni parte attiva del motore e per lo stato di “salute” meccanica in cui si trova.
Il motorista a bordo entra in sintonia con la macchina in movimento, come se fossero due corpi d'acqua in dialogo, a breve distanza.
Selezionato da Niccolò Moronato
Ziggy and the starfish
Ziggy e la stella marina
(2016-2022)
Anne Duk Hee Jordan esplora la sessualità della vita marina intrappolata nel caos ambientale più assoluto, dove inquinamento, sversamenti di petrolio e temperature in aumento sovvertono l'ordine costituito. I biologi osservano cambiamenti drastici da anni, mentre i pescatori da sempre danno nomi sessuali agli animali dalle forme più insolite.
Anche la prelibatezza o il prezzo di certe specie dipende dal sesso del pescato, come per canoce, cozze, polipesse, etc. Cosa succederebbe se il sesso del mare decidesse di prendere una strada completamente nuova?
Selezionato da Zöe De Luca Legge
Liquid crystals
Cristalli liquidi
(2023)
Rick Silva trasforma il gesto più antico del mondo—scavare—in una rivelazione tecnologica che disturba quanto affascina.
Sette video di trenta secondi svelano sette superfici naturali che nascondono display luminosi. L'artista brasiliano-americano, nipote di un cercatore di diamanti, eredita il gesto del nonno ma trova tesori diversi: gli schermi a cristalli liquidi che utilizzano essi stessi fenomeni naturali per funzionare.
Gesti e tecnologie in dialogo con gli ecoscandagli dei pescherecci ed i gesti dei ramponanti, lavoro più simile al minatore che al cliché del pescatore.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa
Die Jagd / La caccia
(1992/1997)
La performance ironizza sulla distanza tra il cibo e chi lo acquista: la cassiera rimane del tutto indifferente ai "trofei" della sua "caccia all'affare", li scansiona con le frecce ancora conficcate. Deve pagare come tutti gli altri. Nell'industria del pesce la riflessione sulla distanza tra cacciatore e preda, tra chi produce il cibo e chi lo consuma, risuona diversamente.
La performance di Jankowski svela l'assurdità di un mondo dove "andare a caccia" significa spingere un carrello tra scaffali climatizzati, dove l'unica abilità richiesta è saper usare una carta di credito.
Selezionato da Lele Buonerba e Gabriel Hensche
Untitled (burned rubber on asphalt, 2018)
Senza titolo — gomma bruciata sul’asfalto, 2018)
(2019)
Sono belle? Sono brutte? Chi si nasconde dietro questi atti inspiegabili?
Il documentario di Tinja Ruusuvuori viene presentato per la prima volta in Italia, dopo aver vinto l'Uusi Aalto Award ed aver raccolto il favore di pubblico e critica al International Film Festival Internazionale di Cinema di Tromsø (Norvegia) e il Festival di Corti di Bruxelles (Belgio).
13 essential rules to understanding the world
13 regole essenziali per capire il mondo
(2011)
Basim Magdy è un artista egiziano che da sempre riflette sul fallimento delle società e dei sistemi, mescolando nostalgia, futurismo e critica sociale. Madgy utilizza una tecnica visiva unica: la "fermentazione" della pellicola (in Coca Cola o aceto) che trasforma materiali domestici in strumenti artistici e, in questo caso, tulipani in testimoni poetici di una perdita di speranza così profonda che stranamente risulta liberatoria.
Selezionato da Camilla Zennaro
A dream called Macba, Moca, Moma, etc.
Un sogno chiamato Macba, Moca, Moma, etc.
(2010)
Questa è la prospettiva dell'opera del duo Denicolai e Provoost già protagonista del Padiglione Belgio alla Biennale di Venezia 2024, che osserva la realtà della pesca a strascico attraverso i suoni dei cartoni animati, rompendo la narrativa classica dei documentari e aprendo alle spettatrici uno spazio di riflessione libero su temi come capacità degli umani di abituarsi a qualsiasi cosa, la possibilità di una doppia vita che il mare offre alle persone, e la complicità fraterna che si sviluppa in barca.
Partendo dalla produzione di "sacchetti" di pesce non destinato alla vendita — che anche a Chioggia segnalano legami di affetto e sistemi importanti di scambio tra persone — il duo italo-belga riesce a dar spazio a una lettura ironica e critica non solo sull’industria della pesca, ma sull'industria dell'arte stessa, chiusa nei suoi termini incomprensibili, i suoi musei dai nomi impronunciabili, e le schiere di artisti che ogni inverno decidono di lavorare sui pescherecci per sostenere economicamente la loro pratica.
Selezionato da Camilla Zennaro
The death of tomorrow
La morte del domani
(2021)
Questo attaccamento a una dimensione fisica viene a volte presentato come un ostacolo o addirittura deriso dai più.
Si tratta tuttavia di una dimensione sempre meno possibile nella società della terraferma che svela prospettive preziose.
L'opera di biarritzzz — artista brasiliana che per la seconda volta partecipa a Bogiaisso - realizzata insieme a Glor1a parla a chiunque viva sospeso tra mondo fisico e digitale, tra la concretezza del lavoro manuale e l'infinità virtuale dei social media.
Ci offre una distopia prevedibile che suona come una ninnananna per corpi addormentati mentre vivono arenati in un mondo digitale.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa e Cairo Clarke
Isthmus ancient river
Isthmus fiume ancestrale
(2025)
L'Ancestor Simulation attraversa secoli di adattamento, incontra templi nati da scorie radioattive, testimonia resistenze, fino ad arrivare al nostro presente: una diga nel fiume— il momento in cui il flusso si è interrotto.
L'opera trasforma lo spettatore in antenato, costretto a vedere attraverso gli occhi di chi dovrà vivere nelle conseguenze delle nostre scelte. Ogni violenza ambientale di oggi diventa eredità tossica per chi verrà.
Selezionato da Cairo Clarke
Gold Coast
Costa d’oro
(2025)
"Gold Coast" mostra invece la prospettiva opposta — quella di chi guarda e desidera — ma senza nascondere l'ambiguità di questo sguardo che trasforma lo spazio pubblico in vetrina privata.
Nell'opera di Hensche, artista emergente tedesco di origine siriana che da sempre lavora creando "giochi collettivi" per destabilizzare i codici sociali, la telecamera scivola lenta davanti alle ricche ville della Gold Coast di Zurigo, trasformando lo spettatore in un turista acquatico che spia dietro cancelli e giardini perfetti.
Wolf mouth
Bocca di lupo
(2022)
"Bocca di lupo" è anche il nome di un nodo nautico che più tira più tiene. L'opera gioca su questa doppia natura: i nodi come legami di affetto tra persone separate nel tempo, i nodi come tecniche di sopravvivenza in mare.
biarritzzz si chiede se più gli antenati si allontanano nel tempo, più forte diventi il legame che ci unisce a loro. Come le corde di una rete da pesca: più si allarga la distanza tra i punti, più salda diventa la struttura.
Una riflessione sui legami invisibili che tengono insieme le comunità, specialmente là dove basta un nodo sbagliato per perdere tutto.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa e Cairo Clarke
Laika
(2011)
Laika prende il nome dalla cagnetta mandata nello spazio dall'Unione Sovietica nel 1957, sapendo già che non sarebbe mai tornata. Un tributo agli animali usati come cavie per testare quello che poi gli umani avrebbero fatto.
L'opera esplora come alcuni esseri diventino ombra di altri, come alcune vite vengano usate per illuminare strade che altri percorreranno. Come i pesci senza valore commerciale—pesce luna, tartarughe marine—ributtati in mare da morti, vittime collaterali invisibili ma sempre presenti.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa
Le Soulèvement des Cariatides
La rivolta delle Cariatidi
(2021)
Magali Dougoud trasforma le statue decorative in forze rivoluzionarie. L'artista esplora il “divenire-oceanico”, l'idea che l'acqua possa diventare strumento di ribellione.
Nella Fontaine Wallace di Parigi, le voci si moltiplicano in una cacofonia acquatica dove ogni goccia porta un racconto, ogni zampillo una protesta. Come se l'acqua contenuta da secoli in forme prestabilite trovasse finalmente il modo di straripare.
Anche le leggi sull'acqua calate dall'alto poggiano sull'obbedienza di chi lavora in mare. Ma al contrario delle cariatidi del video, i pescatori sviluppano una danza silenziosa per svincolarsi: nomi dialettali, modi alternativi di usare le tecnologie, orari, movimenti, parole in codice—abitudini che proteggono l'autonomia di chi si trova a diretto contatto col mare ogni giorno.
Selezionato da Filmexplorer.ch, Fabienne Liptay e Giuseppe Di Salvatore
The devil in the detail
Il diavolo nei dettagli
(2018)
Wang Yuyan—che torna a Bogiaisso per la seconda volta—estrae dalle pellicole horror il gesto più universale e lo trasforma in ossessione pura.
Nessun mostro, nessun sangue, nessuna storia. Solo mani che ripetono movimenti elementari, staccate dal loro contesto originale. Come se l'artista avesse estratto l'essenza fisica della paura: la tensione che si accumula nelle dita, la presa che si irrigidisce, il gesto che tradisce quello che il volto cerca di nascondere.
La ripetizione ossessiva, guidata dalla "Clapping Music" di Steve Reich, trasforma le immagini in esperienza viscerale. A forza di ripetere gli stessi movimenti—stringere, rilasciare, afferrare—le mani diventano strumenti ipnotici che rivelano quanto sia sottile il confine tra controllo e perdita di controllo.
Anche le mani dei pescatori e di chi li aiuta sono un archivio di tecniche assorbite, di tempo dedicato a "non perdere la mano".
Quando sai creare o riparare una rete, parli la lingua universale dei pescatori. Quando abbandoni la pratica e dimentichi la tecnica, è come perdere l'uso della parola. E a molti tutto questo, sotto sotto, fa paura.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa
In the round
Da ogni angolo
(2019)
Maybelle Peters crea un'animazione che cattura il processo di adattamento automatico al movimento—quello che succede quando sei su una barca in mezzo al mare e devi lavorare.
Tre livelli di movimento si sovrappongono: le onde, i cilindri, e i punti che si muovono sui cilindri. Come mare, barca e pescatori. Oppure come barca, pescatori e pesci. L'artista lascia aperte le interpretazioni, usando una CGI volutamente né troppo realistica né troppo astratta.
Il video si sofferma sui momenti in cui ti rendi conto che più tempi e più spazi coesistono. In mare aperto sei in un non-spazio, dove il tempo e lo spazio non combaciano più—parte integrante dello stremo che stanca i pescatori che stanno fuori 24, 36, 48 ore di fila.
Peters esplora come i corpi si adattino automaticamente a movimenti che in realtà sono appresi. Il mare come scuola di equilibri instabili.
in collaborazione con Otniel Tasman
Mirroring Lengger Gallo-gallina
(2024)
Elyla, assieme a Onil Tasman, trasforma il combattimento tra galli in storia d'amore e resistenza.
In Nicaragua i combattimenti tra galli sono violentissimi: animali con arpioni dietro le zampe che lottano fino alla morte. Quando perdono il loro gallo, i padroni si abbracciano e piangono come fosse un sacrificio. Elyla da anni prende i galli moribondi e li accompagna verso la morte in un rituale di pulizia spirituale—un modo per riconoscere la morte, attraversarla.
Ricorda l'esperienza della prima calata sulla poppa di un peschereccio—il rumore, l'odore, la morte di una sogliola che diventa l'inizio della sua seconda vita. Forse non ci si abitua mai fino in fondo, e ogni giorno infatti qualche pescatore getta in mare di nascosto un folpo o un cagnoletto, per fare una grazia o soltanto per riequilibrare la sorte.
Selezionato da Ilaria Conti
City of ghosts
La città degli spettri
(2022)
Tuan Andrew Nguyen ci guida attraverso questo cimitero monumentale nato spontaneamente alla fine degli anni '90., che si estende e si insinua tra le case di un villaggio di pescatori.
Thành Phố Ma è stata costruita soprattutto da chi è fuggito dal Vietnam via mare, boat people che hanno investito centinaia di migliaia di dollari per una tomba nel loro luogo d'origine, rendendo la memoria un'architettura.
Due spettri si muovono attraverso questi monumenti, le loro assenze diventano portali che ci conducono nei labirinti della necropoli.
Un cimitero su un'isola, dove ogni tomba racconta una storia di partenza e di ritorno.
Anche i fantasmi hanno bisogno di una casa.
La morte come ultimo spazio dove rivendicare un'identità.
Selezionato da Cairo Clarke e Giulia Menegale
Imbolc
Il giorno di San Brigida
(2022)
Il primo febbraio è Imbolc, l'antica festa celtica che segna l'inizio della primavera quando tutto sembra ancora congelato.
Joseph June Bond crea un'ode a tutte le sostanze organiche che dal primo febbraio cominciano a sciogliersi, a uscire dall'ibernazione. “Take us in your belly, you who see at night”—il video sussurra parole che evocano corpi fluidi, liquidi corporei, archivi di rituali ibridi. Bond esplora l'attrazione sensuale verso gli elementi della natura attraverso cicli di rinascita che iniziano sottoterra, invisibili.
“A grave, a seed” —ogni morte contiene già la prossima vita, ogni decomposizione è fertilizzante per quello che verrà.
Come le tradizioni celtiche che accendevano fuochi di purificazione per richiamare la primavera, l'opera celebra quella fiducia necessaria quando non si vede nulla, quando si deve credere nei processi invisibili.
Come i pescatori che d'inverno gettano le reti nell'acqua scura senza vedere cosa c'è sotto, fidandosi che qualcosa emergerà. L'inverno richiede questo atto di fede: credere nella vita che fermenta nel buio.
Selezionato da Cairo Clarke
Vandets stemmer / Voices of water
Le voci dell’acqua
(2024)
Donne che hanno sviluppato legami identitari con specchi d'acqua—mari o laghi—relazioni che durano anni e che cambiano il loro modo di stare al mondo. Da queste relazioni trasformative con l'acqua emerge però anche una contraddizione: più entri in dialogo con l'acqua, più senti la tragedia del mare che ogni giorno muore un po' di più sotto i colpi dell'attività umana.
Spesso i pescatori riferiscono il loro senso di impotenza di fronte alla distruzione della laguna e del mare, aggravata dall’assenza di comunicazione diretta e costante tra la conoscenza “situata” e quella “ufficiale”, a differenza di quanto avveniva ad esempio con la Repubblica di Venezia, che considerava la Laguna un bene comune e assieme ai pescatori emanava le “mariegole” per proteggerla.
Selezionato da Zöe De Luca Legge
Ambergris - Swallowing
Ambergris - Inghiottire
(2023)
Gabriella Hirst—artista australiano-tedesca—rovescia questa narrativa ancestrale partendo dalla sua esperienza personale. Durante la pandemia, bloccata a Byron Bay, inizia a osservare la migrazione delle balene. Per vederle col binocolo devi trattenere il respiro perché fanno apparizioni brevissime. Trattieni il respiro per guardarle quanto loro lo trattengono sott'acqua. Una connessione peculiare che diventa il cuore dell'opera.
"Swallowing" esplora in modo liberatorio i miti di uomini inghiottiti dalle balene attraverso un loop serrato di immagini e suoni dell'archivio Wellcome Collection.
Ma Hirst ribalta tutto: dopo aver mostrato gli eroi che escono dalle pance delle balene, finisce per inghiottire lei stessa il video, la telecamera. Un ciclo infinito di chi mangia cosa e cosa mangia chi, dove è la donna ad avere l'ultima parola.
Selezionato da Cairo Clarke
Lightning dance
La danza dei fulmini
(2018)
I loro corpi fradici vibrano con la musica dancehall a bassa frequenza mentre i movimenti echeggiano l'oscillazione dei tergicristalli delle auto che passano. Un lampo illumina l'atmosfera surreale.
Cecilia Bengolea è affascinata dall'umidità e dalla sua capacità di sciogliere i corpi nei loro movimenti, che si crede abbiano poteri curativi e amplificatori del sé.
“Lightning Dance” esplora il ruolo della danza di strada sociale e della cultura popolare, e la relazione tra corpi individuali e collettivi con la natura. L'acqua in forma di pioggia e di umidità agisce come veicolo per dissolvere i confini tra corpo e mondo.
Il corpo dei pescatori come archivio di movimenti delle braccia, delle gambe e delle mani.
Quando descrivono tipi di motore o tipi di guasti, i motoristi usano movimenti del corpo fluidi o interrotti, armonici o faticosi.
Sembra esserci una mossa del corpo per ogni parte attiva del motore e per lo stato di “salute” meccanica in cui si trova.
Il motorista a bordo entra in sintonia con la macchina in movimento, come se fossero due corpi d'acqua in dialogo, a breve distanza.
Selezionato da Niccolò Moronato
Ziggy and the starfish
Ziggy e la stella marina
(2016-2022)
Anne Duk Hee Jordan esplora la sessualità della vita marina intrappolata nel caos ambientale più assoluto, dove inquinamento, sversamenti di petrolio e temperature in aumento sovvertono l'ordine costituito. I biologi osservano cambiamenti drastici da anni, mentre i pescatori da sempre danno nomi sessuali agli animali dalle forme più insolite.
Anche la prelibatezza o il prezzo di certe specie dipende dal sesso del pescato, come per canoce, cozze, polipesse, etc. Cosa succederebbe se il sesso del mare decidesse di prendere una strada completamente nuova?
Selezionato da Zöe De Luca Legge
Liquid crystals
Cristalli liquidi
(2023)
Rick Silva trasforma il gesto più antico del mondo—scavare—in una rivelazione tecnologica che disturba quanto affascina.
Sette video di trenta secondi svelano sette superfici naturali che nascondono display luminosi. L'artista brasiliano-americano, nipote di un cercatore di diamanti, eredita il gesto del nonno ma trova tesori diversi: gli schermi a cristalli liquidi che utilizzano essi stessi fenomeni naturali per funzionare.
Gesti e tecnologie in dialogo con gli ecoscandagli dei pescherecci ed i gesti dei ramponanti, lavoro più simile al minatore che al cliché del pescatore.
Selezionato da Alice Jasmine Crippa
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